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Titolo: Dark Romance Heart of the Beast

Sviluppatore: Domini Games

Distributore: Big Fish Games

Pubblisher: Big Fish Games

Data di uscita: 2014

INTRODUZIONE

Secondo capitolo di una trilogia di avventure ad oggetti nascosti.

Questa volta affrontiamo un tema classico, in un certo senso, di molte serie fantsy, esaminiamolo meglio.

STORIA

Dark Romance-Heart of the Beast è un hidden object game che racconta la storia di una donna alla ricerca di una cura per il padre, gravemente malato.

Nel corso dell’avventura la donna scoprirà un’antica maledizione e dovrà indagare per tentare di spezzarla e sconfiggere una malvagia strega.

GRAFICA

Come il capitolo precedente Dark Romance Heart of the Beast si dimostra un hidden object game molto ben realixzzato graficamente.

Come sempre, almeno dal mio punto di vista, gli effetti grafici sono molto ben gestiti, senza blocchi o rallentamenti di altro tipo.

ENIGMI

Gli enigmi di questo hidden object game, tutto sommato, si dimostrano abbastanza semplici e non sempre di tipo logico.

I pochi enigmi di questo tipo presenti nel corso del giocosi possono anche saltare con un apposito pulsante, in caso di “necessità”.

INTERFACCIA

L’interfaccia di questo hidden object game è quella classica di questo tipo di titoli: l’inventario è situato, come di consueto, nella parte inferiore dello schermo, con gli oggetti disposti in caselle che si prendono e si usano dove e qundo serve.

È disponibile un sistema di aiuto continuativo e le aree ad oggetti nascosti sono ben segnalate con l’apposito scintillio.

In alcuni punti, come per il capitolo precedente, è possibile controllare un altro personaggio.

SONORO

Come sempre si tratta esclusivamente di titoli doppiati in inglese e sottotitolati in italiano., da questo punto di vista possiamo dire che il doppiaggio risulta di qualità abbastanza elevata, molto buone, invece, le musiche, cje suggeriscono, in certi casi, un’atmosfera molto fiabesca.

CONCLUSIONI

Un titolo abbastanza interessante, adatto agli amati delle “cacce al tesoro”.

Non è necessario aver giocato il titolo precedente per comprendere la storia che risulta, infatti, nettamente separata.