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Titolo: Atlamta

Nazione: USA

Anno: 2016

Con: D.Glover, B.T.Henry

INTRODUZIONE

Alcune produzioni televisive o cinematografiche tentano di farti ridere, piangere o riflettere utilizzando un particolare contesto o una determinata categoria sociale stereotipandola troppo.

Questo è esattamente il caso del prodotto televisivo in analisi in questa recensione.

STORIA

Atlanta è una serie tv che si svolge prevalentemente e presumibilmente nell’omonima cittadina americana.

La storia raccontata è quella di Ernest Marks, aspirante rapper che cerca di ritagliarsi un suo spazio all’interno della scena musicale, grazie alla collaborazione con un artista locale. Paper Boy.

Questo segnerà l’inizio di una sorta di percorso di riscatto personale.

OPINIONI

Ho appena iniziato a guardare Atlanta, ma devo dire di non esserne poi così tanto coinvolto: gli spot televisivi che presentavano questa serie tv la facevano apparire decisamente migliore di ciò che è, pubblicizzandola, perfino come serie tv comedy, definizione rispettata solo per quanto riguarda il “formato”.

Intendiamoci, non si tratta di una serie tv brutta e non è che io o chiunque altro la guardi non possa empatizzare con le difficoltà del protagonista, ma, a quanto pare, per l’immaginario collettivo stereotipato americano, gli afro-americani sono, in maggioranza rapper o spacciatori o perfino entrambe le cose.

È dannosissimo, soprattutto in tempi come questi, con un nuovo Presidente degli Stati Uniti razzista, che minaccia di espellere dall’America tutti gli immigrati!

TECNICAMENTE

A parte questi evidentissimi difetti la serie non mostra particolari problemi dal punto di vista tecnico.

L’unica perplessità riguarda, per l’appunto il “formato”, poche puntate molto brevi, maggiormente adatto alle sitcom che ad una serie che, di fatto, ha tinte abbastanza drammatiche.

CONCLUSIONI

Un prodotto che mi ha lasciato abbastanza sorpreso, in senso negativo ma che, probabilmente, dietro ai difetti esposti precedentemente, nasconde finalità di critica e denuncia sociale.

Forse, però, si sarebbero potuti evitare o edulcorare alcuni aspetti.