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Titolo: Una Bugia di Troppo

Nazione: USA

Anno: 2012

Regia: B.Robbins

Con: E.Murphy, K.Washinton

INTRODUZIONE

Quante volte abbiamo sentito frasi fatte come “il silenzio è d’oro” o “a colte è meglio non parlare”?

Troppe, ovviamente anche a seconda dei casi, ma cosa succederebbe se ci trovassimo davvero a non poter più parlare?

Ecco una fantasiosa risposta, leggermente estremizzata.

STORIA

Una Bugia di Troppo è un film comico/drammatico che racconta la bizzarra vicenda di Jack McCall, agente letterario intraprendente e “dalla lingua sciolta” che, improvvisamente trova nel suo giardino un misterioso albero.

Dopo la perplessità iniziale l’uomo capirà che quell’albero è un’immagine di sé stesso: ogni foglia rappresenta una parola e quando quest’ultimo sarà completamente spoglio succederà qualcosa di terribile.

OPINIONI

Inspiegabilmente finora non ho mai avuto il coraggio di guardare Una Bugia di Troppo, ma dopo la visione posso dire di averlo apprezzato molto.

Questo, però, è uno dei pochi casi in cui l’adattamento italiano del titolo non rende pienamente l’idea: il titolo originale del film, infatti, è Thousand Words che, tradotto letteralmente sarebbe Mille Parole, mentre in Italia è stato reso, per l’appunto, come Una Bugia di Troppo, dando, così, l’idea che la storia dell’albero sia legata solo alle bugie e non alle parole in sé. Qualche volta capitano questi errori che, anche se apparentemente insignificanti, potrebbero generare confusione nell’interpretazione corretta della pellicola.

TECNICAMENTE

Per quanto riguarda il lato strettamente tecnico, da semplice spettatore, posso dire che la pellicola mi è sembrata parecchio ben riuscita.

Eddie Murphy risulta abbastanza bravo anche nei ruoli drammatici ed è abbastanza divertente vedere un attore con la sua parlantina costretto a mimare o addirittura ad auto-imbavagliarsi letteralmente in alcune scene o a costringere un altro personaggio a farlo, dopo averlo messo fuori combattimento.

CONCLUSIONI

Divertente, toccante, profondo e con un finale agrodolce e probabilmente simbolico che potrebbe risultare di non facile comprensione.