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Negli ultimi anni siamo stati quasi completamente “invasi” da programmi televisivi che tentano di catturare l’attenzione del pubblico e di fare ascolti puntando sulle emozioni e proponendo storie emozionanti o commoventi.

La definizione più utilizzata per questo tipo di programmi è “tv-realtà”, una contraddizione in termini, dal momento che la televisione è per sua definizione quasi sempre molto costruita, richiedendo, ovviamente, un apparato composto da trucco, luci e telecamere che rendono l’insieme molto più “finto”.

Non per tutti i programmi è così, nonostante questa definizion in alcuni casi, infatti, mancando la presenza di uno studio, queste produzioni hanno un aspetto molto più reale, accostandosi a prodotti simili alla fiction. Proprio ieri, infatti, mi è capitato di imbattermi in un video, condiviso da un utente di cui non ricordo il nome tratto da un programma intitolato Il Dono, condotto da Paola Perego.

In questo filmato veniva mostrata la storia, molto interessante ed emozionante, della grande amicizia tra un cuoco ed il suo ex-capo.

Il Dono, infatti, è un format completamente nuovo che prevede una struttura nella quale viene raccontata una storia, intervallata da opportune spiegazioni della conduttrice, si passa, poi, ad una piccola intervista, nella quale una persona racconta la sua storia e consegna un regalo da recapitare ad un amico o comunque ad un’altra persona, particolarmente importante, la conduttrice consegna il suddetto regalo ed organizza un incontro che conclude il tutto.

Nella puntata che ho avuto modo di recuperare un ristoratore raccontava la sua storia, fatta di sacrifici e difficoltà, in un secondo momento l’uomo consegnava alla conduttrice un regalo per il suo ex-datore di lavoro che gestisce un locale poco lontano da casa mia, il pacco veniva, successivamente, consegnato e i due si incontravano.

Questo è un buon esempio di utilizzo corretto delle emozioni in televisione, diversamente da chi punta tutto sulla “lacrima facile”, simulando commosione in modo artificiale e costruito.