Dall’11 Settembre 2001 il mondo vive con la costante minaccia di attacchi terroristici da parte di folli estremisti provenienti dall’Estremo Oriente.
È incredibile come, al giorno d’oggi, sembri che nessuno possa dirsi al sicuro. L’ultimo fatto, accaduto proprio pochi giorni fa, riguarda una delle città da sempre simbolo di allegria, gioia, vita e romanticismo, Parigi.
I fatti risalgono al 14 novembre, quando un gruppo di terroristi armati ha assaltato in contemporanea sette luoghi della capitale francese, tra i quali un bar, un ristorante etnico, un club e lo Stade de France, nel quale si stava disputando una partita.
Testimoni affermano di aver sentito dei rumori, ma si non aver compreso subito la gravità di ciò che stava avvenendo, se non dopo aver visto molta gente fuggire in massa dal luogo dell’attentato.
Si sta ancora lavorando per chiarire con precisione la dinamica dei fatti, ma pare che siano già stati trovati indizi sull’identità degli attentatori, tra i quali, fra l’aktro, sarebbe presente, inspiegabilmente, anche un cittadino francese. Gli attentati sarebbero già stati rivendicati dal noto gruppo terroristico ISIS che lo avrebbe definito “l’11 Settembre francese”, effettivamente, anche se con modalità diverse, il pensiero non può evitare di correre ai tragici fatti di quel giorno, costato lavita a molti innocenti.
Quello che colpisce di più riguarda l’età degli attentatori, a quanto si dice, inferiore a trenta anni, questo dimostra l’eccessiva efficacia di un insegnamento integralista su giovani menti, facilmente influenzabili e manipolabili.
Questi fatti hanno mobilitato, logicamente la coscienza collettiva, generando numerose campagne sui social media, la più nota delle quali è #NotInMyName, che mostra giovani ragazzi musulmani che reggono un cartello recante tale scritta, come a voler dire “Non siamo tutti così e chi fa queste cose non ci rappresenta”, un’iniziativa interessante per dimostrare che le persone non sono tutte uguali e che, in questo caso, ad esempio, essere musulmano non significa, automaticamente, essere un terrorista.
Speriamo che fatti come quelli di New York o di Parigi non si ripetano mai più.