Se siete cresciuti negli anni Novanta conoscerete sicuramente i film di Walt Disney, risalenti a molti anni prima ma pubblicati in videocassetta in quel oeriodo.
Molti di questi film sono ispirati a celebri fiabe, come La Sirenetta o La Bella Addormentata nel Bosco, molto più “violente” in versione originale rispetto a quelle proposte in questo formato.
Alcune di queste storie sono ispirate a racconti di genere decisamente più “alto” degli altri.
La trilogia del Re Leone, ad esempio, è ispirata a due capolavori della letteratura inglese, tra le più conosciute opere dell’autore William Shakespeare: il primo capitolo, risalente alla metà degli anni Novanta, secondo alcuni, è ispirato ad Amleto e racconta la storia del giovane Simba chr, dopo aver perso il padre per colpa dello zio viene esiliato e dato per moro, per poi tornare qualche anno dopo, sfidare il perfido zio e recuperare il suo regno.
Nel secondo capitolo, invece, assistiamo alla versione “animale” di Romeo e Giulietta, con la storia dell’amore impossibile tra Kiara, figlia di Simba e Kovu, figlio di Zira, rimasta vedova dopo la morte di Scar.
Il terzo capitolo, invece, ci propone la storia del primo film, ma dal punto di vista di Timon e Pumba, due personaggi secondari, incontrati da Simba durante l’esilio.
È recente la notizia della prossima uscita di The Lion Guard, serie animata con gli stessi personaggi della trilogia principale. The Lion Guard, da quanto mi è sembrato di capire, racconterà la storia di uno dei figli di Simba, scelto per far parte della Guardia del Leone, presumibilmente l’equivalente animale della guardia reale.
La prima tv della serie è prevista per il prossimo 11 Marzo e a mio parere è indice di un certo succsso ottenuto dalle pellicole, nonostante la prima risalga a più di venti anni fa.
D’altronde la Disney non ha mai smesso di lavorare, pur avendo attraversato una grande crisi qualche anno fa e non essendo, ormai, la stessa di una volta.