Recentemente, in ambito cinematografico si è affermata, come già ricordato precedentemente, una tendenza che si affianca a quella relativa al recupero di franchise storici o meglio alla pratica del remake e del reboot.
Si tratta del recupero di saghe storiche, ritenute ormai chiuse da anni, come Pirati dei Caraibi o Fast & Furious.
Chi segue siti di cinema, infatti, si sarà accorto delle proporzioni che sta assumendo questo fenomeno, sempre più in crescita, a causa di una probabile mancanza di idee.
Spesso, infatti, si preferisce non rischiare con prodotti particolarmente originali che il pubblico potrebbe non apprezzare, proponendogli, invece, qualcosa che già conosce, almeno in termini di personaggi e “contesto”.
La cosa peggiore, da certi punti di vista, è che il pubblico riconosce e premia questi “sforzi” con incassi piuttosto sostanziosi, spingendo i registi e gli sceneggiatori a proseguire su questa strada.
Tra gli ultimi esempi possiamo citare titoli come Transformers 5, previsto per Giugno, Fast & Furious 8, al cinema a partire da domani e Pirati dei Caraibi 5, in uscita a Maggio.
Per quanto riguarda almeno due di questi titoli sono convinto che si tratti di saghe che “non hanno saputo quando fermarsi”, riguardo all’ultimo, invece, non sono personalmente interessato all’argomento o perlomeno preferirei recuperare prima i capitoli precedenti della saga.
Al di là di motivazioni soggettive sono convinto che sia giusto non esagerare troppo, pur essendo consapevole che si tratti di questioni di gusto personale.
Si dovrebbe imparare, però, che quando si porta troppo avanti una determinata saga anche il pubblico di appassionati, alla lunga, potrebbe stancarsi.
È importante, insomma, trovare il coraggio di osare, rischiare e variare e non “adagiarsi” troppo sul facile successo di una formula già sperimentata.
Spero che questo fenomeno non sia destinato a durare ancora tanto, anche per il bene stesso di chi lavora alla creazione e contribuisce al successo di questi prodotti.