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Come già detto in precedenza, le nuove tecnologie sono molto utili e qyasi imprescindibili dalla vita di tutti i giorni: social network come Facebook e Twitter ci aiutano a tenerci in contatto con le persone a cui teniamo o a riallacciare vecchi rapporti con altre che non vedevamo da anni, YouTube ci aiuta a scoprire e convivere nuovi contenuti multimediali con il vasto pubblico di Internet, una platea virtuale in costante crescita.

Questa evoluzione tecnologica, però, ha avuto, soprattutto negli ultimi tempi, anche effetti “negativi”, portando alla nascita di alcuni inquietantissimi fenomeni.

Uno in particolare sembra aver sostituito le vecchie storie dell’orrore che, nei telefilm americani e probabilmente in alcuni casi anche nella vita reale , spesso ci si racconta in campeggio, di notte, davanti ad un fuoco acceso, in modo da creare maggiore atmosfera.

Tale fenomeno è detto creepyppasta, neologismo pseudoinglese, apparentemente senza senso che indica nuovi racconti dell’orrore, magari ispirati a fiabe o leggende popolari, a videogicohi, a presunti “episodi segreti” di celebri serie televisive.

Tali racconti, spesso, sono reperibili dal sopracitato YouTube, creati da utenti che affermano di aver raccolto storie vissute in prima persona dai protagonisti o recuperate chissà dove.

Tra le più famose possiamo ricordare quelle ispirate al “mitologico” personaggio di Slenderman, uomo senza volto, protagonista di un videogioco ma che qualcuno, probabilmente suggestionato da tale titolo, afferma di aver ripreso addirittura con la videocamera.

A quanto pare le creepypasta sono tra i video più apprezzati della rete, tanto da aver spinto alcuni youtubers italiani a fornire la propria versione. Qualcuno però sostiene che queste “apparizioni”, soprattutto in ambito videoludico, siano collegate ad un virus, creato e diffuso anni fa ed evoluto a tal punto da infettare anche altri dispositivi, suggestionando, così, le persone che ne venivano a contatto, insomma, apparentemente questo fenomeno sarebbe una sorta di montatura, anche se ciò non spiega i casi in cui questi racconti siano collegati ad altri media, ad esempio episdi perduti di cartoni animati.

Forse non sapremo mai tutta la verità, quello che è certo è che non dobbiamo permettere alla nostra mente di vagare troppo e di giocarci questo genere di scherzi.