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Titolo: Il Burattinaio

Nazione: Italia

Anno: 2016

Regia: S.Serafini

Con: S.Serafini, E.Tosi

INTRODUZIONE

Siamo ormai quasi nel 2017 e il web è diventato ormai da anni il nuovo mezzo attraverso il quale giovani registi ed artisti emergenti e di talento, con una storia da raccontare, possono diffondere le proprie opere, sperando di raggiungere il maggior numero di persone possibile.

Vediamo come questo concetto è stato applicato per la realizzazione di un nuovo prodotto.

STORIA

Il Burattinaio è una webserie horror che nasce nell’ambito del “progetto” YouTube Horror Story e racconta la storia di Sebastian, un ragazzo che un giorno trova dei vecchi appunti del padre, relativi ad indagini per omicidi commessi da un serial killer noto come Il Burattinaio.

In un secondo momento Sebastian farà amicizia con Elisabeth e insieme i due cercheranno di far luce su questa inquietantissima vicenda.

OPINIONI

Apprezzo molto Il Burattinaio, la ritengo una webserie molto interessante e con alcune peculiarità che la rendono un prodotto difficilmente paragonabile ad altri presenti su Internet: prima di tutto il titolo del progetto che, come già detto è YouTube Horror Story rende manifesta fin da subito la volontà di rifarsi, almeno in parte, ad una popolare serie televisiva degli ultimi anni, ovvero American Horror Story, ormai giunta alla sua sesta stagione, in secondo luogo ogni puntata termina con una scelta che lo spettatore può compiere aprendo la scheda del video tramite il pulsante “i”, presente in alto a destra e selezionando l’opzione desiderata.

La più votata sarà l’elemento che darà inizio alla puntata successiva, ad esempio, nell’ultima puntata pubblicata la scelta è questa:  Elisabeth e Sebastian udirono un movimento alle loro spalle.

 

1) Appare Il bambino incontrato prima con in mano un carillon

2) Appare la donna col volto coperto di sangue con una frase incisa sul braccio.

A voi la scelta!

TECNICAMENTE

Questa webserie presenta una realizzazione tecnica estremamente accurata, tramite “tavole”, ovvero disegni che sono fatti come quelli utilizzati per un fumetto o, più che altro, come le cosiddette “graphic novel”, realizzate, a quanto ho capito, dal “regista” stesso.

CONCLUSIONI

Una produzione pseudo-interattiva, che sfrutta l’onda della crescente diffusione di nuovi contenuti sulla Rete.

Sicuramente un buon modo, per i suoi realizzatori di attrarre nuovi iscritti sui loro canali.