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Titolo: Shadowhunters: The Mortal Instruments
Nazione: USA
Anno: 2016
Con: K.MacNamara, D.Sherwood

INTRODUZIONE
Ennesimo esempio di trasposizione di una saga letteraria in formato audiovisivo, anche se, questa volta, il primo tentativo è stato lasciato incompiuto, con un cambio decisivo di media, ma andiamo con ordine.

STORIA
Shadowhunters: The Mortal Instruments è una serie tv basata su una saga letteraria che, forse, prende in prestito l’idea da titoli precedenti come la quadrilogia di Twilight o simili.

La storia è quella di Clary Frey, aspirante studentessa di una scuola d’arte che, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, viene attaccata da una strana creatura che rapisce sua madre.

Poco dopo la ragazza scoprirà di far parte di una misteriosa stirpe dotata di poteri magici, gli Shadowhunters, il cui compito è quello di proteggere l’umanità dal cosiddetto “mondo invisibile”, popolato da mostri come licantropi e vampiri.

Purtroppo Clary si troverà anche a dover affrontare una scelta difficile, che rischia di compromettere per sempre il rapporto con il suo migliore amico.

OPINIONI
Sto seguendo Shadowhunters: The Mortal Instruments proprio in questi giorni e sono già arrivato a metà della prima stagione.

L’idea di base, come accennato, non è particolarmente originale, soprattutto perché si può quasi indovinare la piega che prenderanno gli eventi da un certo punto in poi, sotto l’aspetto narrativo questa serie tv è comunque molto interessante, con un cliffhanger alla fine di ogni episodio che viene ripreso immediatamente in quello successivo.

La saga era partita tempo fa, con un film, intitolato Shadowhunters: Città d’Ossa che, probabilmente, fu un flop, dal momento che il sequel non fu mai realizzato.

TECNICAMENTE
Il comparto tecnico di questa serie tv è molto buono, con effetti e soluzioni visive interessanti, come quelle che contemplano una fotografia molto scura e cupa che, però, mette in risalto il colore rosso dei capelli della protagonista.

CONCLUSIONI
Il modo perfetto di continuare una serie cinematografica che, a suo tempo, non ebbe, probabilmente, il successo sperato.