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Mi sono sempre ritenuto un ragazzo abbastanza calmo e con una vita abbastanza tranquilla, anche se, a volte, vorrei che le cose subissero una certa “scossa” e che succedesse qualcosa di “eccitante”.
Se quel giorno avessi saputo ciò che mi aspettava sarei stato ben felice che le cose rimanessero così com’erano.
Ero in camera mia e stavo controllando la posta elettronica, come di consueto, quando trovai uno stranissimo messaggio, senza mittente, con l’oggetto “Festa di Natale in ufficio”.

Incuriosito decisi di aprirlo e fui felice quando mi accorsi che quest’ultimo proveniva dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Decisi allora di stampare il messaggio e di mostrarlo ai miei genitori, dato che qualcuno mi avrebbe pur dovuto accompagnare:
-Che bello!-disse mia mamma-così potrai rivedere tutti i tuoi amici dell’Università e far loro gli auguri!
-Lo accompagno io-disse mio papà
Sfortunatamente quella sera avremmo avuto ospiti, quindi, dopo avermi accompagnato, mio papà tornò a casa, con la solita “promessa” che l’avrei chiamato una volta finito.
Quando rimasi solo iniziai a salutare e a socializzare con tutti gli invitati.

Per un motivo sconosciuto erano quasi tutti miei compagni di scuola degli anni passati e qualche amico dell’Università, come Salvatore, timido e riservato ragazzo siciliano che si era ritirato da poco, pallido e magro come sempre, anche se, fortunatamente, non così tanto da far pensare a gravi problemi di salute, Carl, l’unico ragazzo straniero incontrato fino a quel momento, proveniente dal Camerun e Mario, uno degli ex-collaboratori dell’ufficio, alto, magro e vestito sempre in modo molto appariscente, come se cercasse di attirare l’attenzione, cosa che, probabilmente, tentava di fare ed insieme cominciammo ad interrogarci su cosa potesse significare quel misterioso invito che tutti avevamo ricevuto, più o meno, nello stesso momento.
Per qualche ragione notai, inoltre, che quasi tutti i ragazzi invitati erano abbastanza alti, magri e coi capelli neri, dettaglio apparentemente irrilevante, ma aggiunto a tutto il resto, come l’invito misterioso, la quasi totale assenza di “adulti” e il fatto di essere tutti maschi, mi parve un fatto abbastanza strano. Probabilmente il nostro “ospite misterioso” aveva un “canone di bellezza” molto particolare, decisi comunque, di non soffermarmi più di tanto su tale dettaglio e di tenerlo per me, dal momento che, in fondo, era un’osservazione superficiale, senza nessuna importanza.