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Decisi di recarmi all’appuntamento e se il mittente del messaggio si fosse accorta che non ero il destinatario avrei semplicemente spiegato la situazione, non potevo fare altrimenti.
In attesa dell’appuntamento trovai un testo molto interessante che si riferiva ad un antico manufatto chiamato la Rosa Nera, un gioiello dhe nascondeva poteri inimmaginabili, anche se questi non venivano precisati, probabilmente si trattava di qualcosa di terribile,  in grado di “distruggere il mondo”, come al solito, di qualunque cosa si trattasse si sarebbe verificata solo se il gioiello fosse stato colpito dalla luce di una luna rossa, condizione che si sarebbe verificata proprio quella sera.

Comunque sia, secondo il testo, la Rosa Nera si trovava nei sotterranei dell’Università.
All’ora stabilita scesi in biblioteca e dopo qualche minuto arrivò Dario:
-Cosa ci fai qui? Mi chiese.
-Ho trovato un biglietto che dava appuntamento qui-risposi tranquillamente io.
-Dove?-chiese lui.
-Vicino all’ultima vittima-risposi io-Sai cosa sta succedendo? Se è così devi dirmelo, comincio ad avere un po’ di paura.
-Si, forse posso aiutarti-disse lui-credo di aver visto una ragazza mascherata dirigersi verso la portineria.
-Ma come è possibile?-chiesi perplesso.
-Non ne ho la minima idea rispose lui -ma, a quanto pare, tu sei l’unico abbastanza sveglio da riuscire ad arrivare in fondo a questa faccenda.
Decisi di condividere la mia ultima scoperta con lui, parlandogli del gioiello e del testo che avevo appena trovato, dicendogli che, secondo me, si trattava del principale movente dei delitti, dato che, stando a quanto letto, quest’ultimo si trovava da qualche parte nell’Università, mi diressi, successivamente, verso l’ufficio.

Volevo andare a prendere un caffè per calmarmi i nervi, quindi presi il portafogli,

Stranamente Salvatore chiese di poter venire con me, evidentemente non voleva rimanere in quell’ufficio che ora aveva un aspetto piuttosto inquietante, grazie al crescente utilizzo di decorazioni natalizie impiegate come armi da parte di uno sconosciuto che aveva iniziato un gioco pericolosissimo che, però, sembrava divertirlo molto.