Le auto ad acqua sono un sogno per tutti, sorse specialmente in questo periodo in cui il clima sembra impazzito.
In questo modo, probabilmente, pur nel nostro piccolo, abbiamo la sensazione di poter intervenire per cambiare le cose.
Ma perché le auto ad acqua sono così desiderate, anche se, in alcuni casi, sono ancora lontane dalla produzione o troppo care per essere acquistate?
Semplice, si tratta di veicoli in grado di percorrere chilometri senza consumare quasi niente, questo porterebbe ad una purificazione dell’aria, ad una maggiore vivibilità delle città, anche di quelle più trafficate e ad una totale cancellazione delle malattie respiratorie.
Sembra fantascienza e invece è realtà!
Recentemente il programma televisivo Le Iene ha mostrato un servizio molto interessante, in cui veniva mostrato, presumibilmente, uno dei pochi motori ad acqua fai da te in circolazione, questo è stato possibile solo dopo cinque lunghissimi anni di lavoro su un normalissimo motore di automobile, da parte di un comune cittadino.
Si parla di questo problema già da parecchio tempo e diversi scienziati hanno formulato varie teorie che sono state messe a punto con questo particolarissimo esperimento, il cui risultato è una drastica riduzione dei consumi fino al 90% rispetto ad una comune auto a benzina.
Il segreto di questa auto è nel serbatoio ad acqua, alimentato tramite una pompa, l’acqua viene poi scomposta nei suoi due elementi fondamentali, idrogeno ed ossigeno.
Questo processo è ormai noto a tutti ed è conosciuto come elettrolisi, ma, sicuramente, nessuno o quasi aveva pensato, fino ad ora di poterlo applicare al motore di un’automobile.
A dire la verità una minima quantità di benzina è comunque presente nel serbatoio, ma questa viene utilizzata esclusivamente per bruciare l’idrogeno presente nell’acqua, inoltre questo viene bruciato immediatamente, dal momento che un accumulo di idrogeno compresso potrebbe risultare pericoloso, in questo modo, invece, si annulla completamente l’emissione di smog, sostituito dall’acqua. Questo sistema, secondo il suo ideatore, è applicabile a tutti i mezzi di trasporto, dagli autobus alle navi