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Titolo: La Guerra dei Bottoni

Nazione: Francia

Anno: 2011

Regia: C.Berratier

Con: L.Casta, G.Canet

INTRODUZIONE

Continua la pratica del remake, riproposizioni di vecchie pellicole che, evidentemente, hanno generato un successo tale da invogliare registi e sceneggiatori alla loro riscoperta, riscrittura e reinterpretazione.

Questa volta tocca al romanzo francese per ragazzi La Guerra dei Bottoni, già oggetto di trasposizioni cinematografiche prima negli anni Sessanta e successivamente negli anni Novanta.

Vediamo quali novità ci proprone questa versione, anche se, sostanzialmente, la storia rimarrà sempre quella.

TRAMA

La Guerra dei Bottoni è un film tratto da un romanzo francese dei primi decenni del Novecento, nonostante questa nuova versione cinematografica ci porti nel 1944, in un non meglio precisato paesino della Francia, forse poco prima della liberazione.

In questo già complicatissimo contesto storico un gruppo di ragazzi decide di dar vita ad una sorta di “gioco”, una guerra, forse parodia dei conflitti degli adulti o forse per esorcizzare la paura che tale conflitto provoca in loro.

Lo stesso bottino di guerra è molto singolare ed è rappresentato principalmente dai bottoni dei coetanei catturati.

OPINIONI

Avevo già visto una versione cinematografica di La Guerra dei Bottoni e devo ammattere di aver apprezzato molto questo nuovo film.

Non sono sicuro se questa storia abbia un significato e quale possa essere, so solamente che, dal mio punto di vista, questo appare quasi come un gioco, data la giovane età dei partecipanti, anche se alcuni di loro, forse, appaiono leggermente più maturi, probabilmente a causa della guerra che li costringe, in un certo senso, a crescere prima del tempo.

Per sdrammatizzare l’atmosfera già non particolarmente pesante, in questa nuova versione sono stati aggiunti alcuni personaggi femminili che contribuiscono ad alleggerire l’eventuale tensione con la propria dolcezza.

TECNICAMENTE

Il giudizio tecnico sul film, come già accennato più volte in passato, potrà essere, personalmente solo superficiale, non disponendo di strumenti e conoscenze per una vlautazione approfondita.

Precisato ciò devo dire di aver apprezzato molto la pellicola, in particolare per quanto riguarda Laetitia Casta che si dimostra discretamente all’altezza, anche per quanto riguarda i ruoli drammatici.

CONCLUSIONI

Una buona pellicola, che sembra voler restituire le atmosfera tipiche dei cosiddetti “racconti di formazione” ai quali  sembra ispirarsi