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Titolo: Adrian
Nazione: Italia
Anno: 2018
Regia: A.Celentano
Con le Voci di: A.Celentano, E.Rossi

INTRODUZIONE
Nella recente storia della televisione r del cinema è capitato, qualche volta, di trovarsi davanti a prodotti di qualità più o meno discutibile che, già dalla loro prima messa in onda, scatenano discussioni, a causa della natura dei personaggi coinvolti.

Ecco un caso molto recente, addirittura “scoppiato” due giorni fa!

TRAMA
Adrian è una serie animata, di stampo fantascientifico distopico, ambientata in un mondo profondamente diverso da quello che conosciamo.

Milano, 2068, la città è controllata da un governo dittatoriale, che reprime con la forza ogni tentativo di dissenso e ribellione dei cittadini.

In una piccola via un orologiaio deciderà di utilizzare le sue doti per proteggere la città e fare del suo meglio per restituire la libertà ai suoi abitanti.

OPINIONI
Adrian è una serie animata che, sebbene iniziata da solo due giorni, sta già facendo discutere, a causa della sua natura: nel progetto sono coinvolti, infatti, gli artisti del cosiddetto “clan”, la cui figura di maggior spicco è rappresentata da Adriano Celentano, direttamente coinvolto in qualità di regista e protagonista.

A volte, però, bisogna saper distinguere tra ciò che è effettivamente brutto e ciò che “non piace”.

Sembra che, invece, in questo caso, tutti siano concordi nel giudicare questo prodotto negativamente!

TECNICAMENTE
Una cosa che si può trovare oggettivamente discutibile, in questa serie animata, è la regia, dato che lo stesso Celentano ha voluto cimentarvisi e risulta evidente che non ne sia stato particolarmente in grado. I disegni, invece, restituiscono l’impressione del fumetto “che prende vita” e questo può essere quantomeno interessante.

Alcune battute, invece, non sono esattamente il massimo e alcuni disegni risentono pesantemente di stereotipi e luoghi comuni.

CONCLUSIONI
Un prodotto non perfetto, ma che, a parer mio, non merita le feroci critiche di cui è oggetto.

Apprezzerei, però. una maggior facilità di recupero, dal momento che i produttori non vogliono distribuirlo nemmeno sulle piattaforme di streaming “legale”, su abbonamento.