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Titolo: The Editor is In

Nazione: Italia

Anno: 2016

Con: A.Cendrum

 

INTRODUZIONE

Negli ultimi anni si è diffusa la “moda” delle trasposizioni televisive o cinematografiche dei fumetti.

Il fumetto nella sua forma “pura”, però, non era mai stato trattato, esaminiamo, quindi, in modo più approfondito quello che, secondo me, rappresenta il primo tentativo in tal senso.

 

STORIA

The Editor is In è una serie tv che racconta la storia di un editor della Bonelli di Milano, fampsa casa editrice fumettistica.

In ogni puntata l’uomo riceve nel suo ufficio un personaggio del mondo dei fumetti, da quelli più conosciuti, come Dylan Dog a quelli un po’ meno noti come Legs o Gli Orfani, che espongono varie problematiche relative alla propria serie fumettistica.

 

OPINIONI

Trovo che The Editor is In sia una serie tv abbastanza interessante, perché propone una dinamica molto particolare che, a conti fatti, è quella di un normale “colloquio” tra “datore di lavoro” e “dipendente”.

Lo scoglio d’ingresso a questo prodotto, a dire la verità, è abbastanza alto, dato che, secondo me, per comprendere pienamente tutte le citazioni e i riferimenti, bisognerebbe aver letto almeno qualche albo tra quelli citati o conoscere un minimo il personaggio.

 

TECNICAMENTE

Dal punto di vista tecnico non c’è molto da dire su questa serie tv.

Essendo basata sulla dinamica del colloquio la regia è principalmente costituita da campi e controcampi che segnalano il notta e risposta tra l’editor è il personaggio.

Se poco sopra ho parlato di fumetto in forma “pura” è perché i personaggi appaiono esattamente con lo stile grafico del fumetto, a volte anche “in bianco e nero”, quindi, logicamente, si nota un forte stacco tra loro, l’ambientazione e l’editor, unico personaggio reale presente in scena.

 

CONCLUSIONI

Una serie televisiva molto particolare ed interessante, trasmessa su un canale satellitare a tematica artistica e che, quindi, vuole presentare il fumetto come forma d’arte. Prossimamente in arrivo una sorta di spin-off, intitolato Morgan Thrill, velatamente pubblicizzato durante i titoli di coda.